Area Incontro Arte e Cura (AIAC)

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Il 4 luglio, alla presenza delle autorità cittadine e di un centinaio di persone, ha avuto luogo l'inaugurazione dello spazio AIAC - Area Incontro Arte e Cura, un progetto nato con l'obiettivo di offrire alla comunità un luogo di aggregazione e di stimolo culturale. L'AIAC si propone di diventare un punto di ritrovo e un punto di interesse per le persone della regione, grazie all'organizzazione di eventi, corsi e atelier.

Tra le attività imminenti ci saranno corsi di ballo e musica, corsi di maglia e l'organizzazione di pranzi e cene comunitarie. Questo spazio, infatti, è pensato non solo come luogo di incontro tra utenti, familiari e parte del personale, ma anche come una fucina di attività che favoriscono il benessere mentale.

La combinazione di arte e cura all'interno dell'AIAC non è casuale. Numerosi studi scientifici dimostrano che osservare o creare opere d'arte in tutte le sue forme - dai dipinti ai film, dai libri al canto, dalla musica al teatro - genera sensazioni, emozioni, pensieri e riflessioni benefiche sulla nostra salute mentale.

In collaborazione con il Max Museo, ACD sta sviluppando percorsi tematici per incoraggiare la partecipazione e la riflessione, elementi chiave per mantenere attivo e sano il nostro cervello. Questa iniziativa rientra nel mandato che l'Associazione per l'Assistenza e la Cura a Domicilio del Mendrisiotto e Basso Ceresio (ACD) ha ricevuto dal Consiglio di Stato e dai Comuni finanziatori nell'ambito della prevenzione e della promozione della salute.

Tra le numerose attività proposte, all’inaugurazione si è esibito il raccontastorie Andrea Jacot Descombes nello spettacolo scritto e diretto da Antonio Catalano, intitolato "Il farmacista e il girasole". La rappresentazione narra la storia di Ernesto, un farmacista di un piccolo paese, che non solo dispensa medicine ma ascolta anche le storie personali dei suoi clienti. Ernesto ha un amico speciale, un girasole, che lo aiuta a trovare soluzioni per le questioni dell'animo umano. Quando Elena, una giovane donna del paese, chiede aiuto a Ernesto, sarà proprio il girasole a suggerire la cura dell'animo. Grazie all'opera di Ernesto, gli abitanti del paese ritrovano il sorriso e la capacità di meravigliarsi per le piccole cose.

Lo spettacolo utilizza la metafora della cura di un fiore per trattare i temi della cura e della malattia, sottolineando come l'animo umano, come un girasole appena spuntato, necessiti di cura e protezione costanti. In questo contesto, viene valorizzato il potere curativo della natura, spesso dimenticato nelle nostre latitudini. Al termine dello spettacolo Andrea ha distribuito agli spettatori un sacchettino di semi di girasole per ricordarci - come nel racconto - che anche un semplice seme può aiutare a ritrovare la felicità. 

L'apertura dello spazio AIAC segna l'inizio di un percorso che unisce arte e cura, offrendo alla comunità nuove opportunità di crescita e benessere.